L'ITALIA PRIMA NEL MONDO CON UNA NORMA UNI SUI TAPPI SINTETICI

Norme tappi





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Due anni di lavoro nel gruppo UNI "Tappi sintetici", coordinato da Luigi Vestrucci di CSI, appositamente costituito per questo scopo su richiesta dei soggetti che costituiscono la filiera dei tappi sintetici.

Riunioni vivaci, in alcuni momenti un po’ tese ma sempre costruttive perché l’obiettivo della pubblicazione della norma era ed è un obiettivo molto chiaro e necessario per tutti.
Questo piccolo oggetto, che sempre più frequentemente vediamo soprattutto sulle bottiglie di vino, è presente in forme e colori diversi, anche in combinazione soprattutto con il sughero; profonde diffidenze sono ancora radicate in noi consumatori sui tappi che gradualmente e progressivamente stanno sostituendo i loro antenati in sughero.

Nessun giudizio su questi ultimi, solo una sempre più scarsa reperibilità della materia prima che causa un innalzamento del costo. A causa del primato e della tradizione che il tappo di sughero porta con sé, timido è stato l’affacciarsi dei tappi sintetici sul mercato. I produttori, nel proporsi agli utilizzatori, soprattutto nei primi tempi, hanno faticato a conquistarsi la loro fiducia perché il muro del pregiudizio era piuttosto alto e spesso, in particolare sull’utilizzo dei tappi sintetici su bottiglie di vini pregiati, che sono valutati ed apprezzati dagli intenditori non solo come prodotti in sé ma anche per l’imballaggio ed i loro accessori, tra i quali il tappo. Inoltre, il mercato dei tappi sintetici è piuttosto disomogeneo e può riservare sorprese negative in termini di prestazioni attese. E’ soprattutto quest’ultimo aspetto che ha spinto gli interesssati verso l’ente di normazione.

In un contesto di globalizzazione, infatti, una norma volontaria si colloca come strumento dirimente nelle transazioni commerciali, definendo in termini chiari al momento dell’acquisto la collocazione del tappo sintetico nella scala delle caratteristiche che può offrire e della valutazione del suo prezzo in relazione ad esse. Questi elementi sono contenuti in un documento, la norma UNI, che è riconosciuto ufficialmente e, in quanto tale, è garante di essere frutto di mediazione delle posizioni espresse in fase di elaborazione.

Il progetto di norma è impostato in modo da essere facilmente leggibile ed applicabile. Esso, infatti, riporta in prospetti e i parametri che i tappi sintetici devono soddisfare, suddivisi in classi ed i relativi requisiti minimi in termini numerici o di azioni da intraprendere. Tali classi di parametri comprendono quelli dimensionali, estetici relativi al tappo sintetico prima dell’utilizzo, sensoriali, fisici, chimici ed igienici.

All’interno di ciascuna classe di parametri sono descritti quelli pertinenti. Per esempio, tra i parametri dimensionali troviamo l’altezza e il diametro nominale; tra quelli estetici il colore, l’adesione della marcatura sul tappo e la presenza di rigature; tra quelli sensoriali la cessione di odori e di sapori; tra quelli fisici la diminuzione della SO2 causata dalla composizione del tappo ed il valore medio della forza di estrazione iniziale dopo 24 h; tra quelli chimici la cessione dei composti volatili al contenuto ed il trasferimento della marcatura sul collo della bottiglia; tra quelli igienici la contaminazione microbiologica e quella da corpi estranei.

La norma infine prevede di lasciare all’accordo tra le parti il rispetto dei requisiti relativi ad alcuni parametri. Ciò accade per esempio relativamente all’altezza ed al diametro nominale del tappo, i cui valori possono essere variabili secondo le finalità dell’utilizzo e pertanto aspetti da considerare sotto questa luce.

Per il controllo di ciascun parametro sono stati proposti dei metodi di analisi: alcuni, riportati nei prospetti, sono da eseguire in modo costrittivo ai fini dell’applicazione della norma; per gli altri, illustrati in appendici informative, l’applicazione è consigliata. Per agevolare la valutazione dei parametri fissati dalla norma, è stata concordata una loro classificazione in non ammissibili, critici, primari e secondari a seconda che possano arrecare danno alla salute del consumatore, pregiudicare gravemente la funzionalità della confezione, causare scarti o perdite e riduzioni dell’efficienza delle linee di confezionamento e quelle essenzialmente estetiche.

Quale futuro si prefigura per questa norma? Sarà il mercato a fornirci la risposta. UNI ha raccolto la richiesta di regolare i rapporti delle trattative tecnico-commerciali tra fornitore e committente. Sta ai soggetti della filiera utilizzare questo strumento e darne visibilità. I vantaggi derivanti dall’applicazione della norma nel chiarire e definire i punti fondamentali sui quali basare tali trattative sono racchiusi nel significato di norma tecnica.
Si sta valutando la fattibilità di presentare la norma UNI in ambito internazionale, così come previsto dalle direttive che regolano l’attività di normazione volontaria. Questa opportunità, se raccolta, potrà vedere l’Italia a guida di questo argomento sulla base della norma UNI sui tappi sintetici, portando così in quella sede il nostro stato dell’arte tecnico scientifico e le nostre competenze, già ampiamente riconosciute in diversi settori.

(Fonte: UNI)

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